giovedì 28 luglio 2011

Ho appena scoperto con piacere che Mike Tyson è appassionato di piccioni viaggiatori! check this out! http://www.lospaziodellapolitica.com/2011/03/bafana-bafana-16-mike-tyson-e-i-piccioni-viaggiatori/
Il segreto dei piccioni viaggiatori? Seguire le vie

Dieci anni di studi dell'Università di Oxford sul modo di orientarsi di questi volatili: memorizzano le strade

LONDRA (GRAN BRETAGNA) - I piccioni viaggiatori sono diventati più cittadini di quello che si pensa, anche se tutt'ora in grado di completare lunghissimi viaggi verso casa. Ma, secondo un gruppo di scienziati dell'università di Oxford, che li hanno studiati per 10 anni sfruttando tecnlogie Gps, i piccioni viaggiatori avrebbero imparato a utilizzare uno stratagemma decisamente comodo: hanno cominciato a seguire le strade come una mappa.
Piccioni viaggiatori in un allevamento
Utilizzando tecnologie satellitari per registrare il loro percorso, gli studiosi hanno scoperto, non senza sorpresa, che i piccioni, né più né meno degli automobilisti, seguivano le strade principali anziché scegliere tragitti più brevi e diretti verso casa, preferendo la via più sicura anche se costava un percorso più lungo e quindi più faticoso. Addiruttura, segeundo questo metodo, i piccioni fanno svolte agli «incroci» e alle rotonde. «I percorsi che scelgono non sono i più vantaggiosi in termini di sforzo fisico, bensì in termini di sforzo mentale. Scelgono una strada abbastanza buona in relazione allo sforzo fisico che devono impiegare, ma mai la migliore. Seguire il percorso stradale sembra che renda il loro viaggio molto più rilassante», ha spiegato Tim Guilford, il professore di zoologia all'università di Oxford che ha condotto lo studio. Insomma, non devono concentrarsi troppo come invece sarebbe necessario se volessero sfruttare i mezzi di orientamento pià «raffinati» che possiedono come altri uccelli ma che sono meno «facili».

L'ESPERIMENTO - Il professore e la sua collega Dora Biro hanno applicato ai piccioni viaggiatori piccoli strumenti di posizionamento satellitare del peso di 18 grammi e hanno poi liberato gli uccelli a circa più di 30 chilometri da casa. Alll'inizio i piccioni si sono orientati con il sole, ma appena hanno capito dove si dirigevano le strade sotto di loro, si sono semplicemente messi a seguirle per tornare a casa. Ognuno di loro ha scelto un percorso differente, ma tutti sembravano cercare di seguire linee rette individuabili sul paesaggio, dalle strade alle linee ferroviarie, dai fiumi ai filari di alberi. «È stato piuttosto comico osservare un gruppo di uccelli che abbiamo liberato in prossimità di una strada statale. Hanno seguito la strada fino al primo incrocio dove hanno girato tutti quanti a destra e, un paio di incroci più tardi, hanno girato tutti a sinistra», ha raccontato il professore. Secondo i ricercatori, i piccioni, oltre a utilizzare il loro senso dell'orientamento naturale, si affidano anche a punti di riferimento lineari che li aiutano a mantenere la giusta direzione senza dover continuamente controllare la loro bussola interna.
LA SPIEGAZIONE - «Cercano percorsi lineari perchè è un facile espediente per mantenere la direzione corretta», ha detto Guilford. È possibile, spiegano i ricercatori, che i piccioni abbiano sempre utilizzato fiumi e coste per orientarsi anche prima che venissero costruite le strade. Gli uccelli appartengono infatti alla stessa famiglia dei colombi torraioli che seguono le coste per tornare verso casa. Non tutti i piccioni però, scrive il quotidiano britannico «The Times», riescono a trovare la via di casa. Il piccione Billy ha viaggiato per oltre 6.000 chilometri dalla costa nord della Francia fino a New York a bordo della nave da crociera Queen Elizabeth 2, anzichè tornare dal suo padrone a Bootle, nel nord dell'Inghilterra. Billy è stato adottato con piacere dai newyorkesi, che l'hanno soprannominato Tony Blair per via del suo «coraggio e determinazione». Un altro piccione liberato in Francia, anzichè tornare a casa vicino a Manchester è finito addirittura in Cina. A due mesi dall'inizio del suo viaggio i padroni hanno ricevuto una lettera dall'est della Cina accompagnata da una fotografia dell'animale. I nuovi padroni ci si erano affezionati e chiedevano di adottarlo.

Articolo ripreso da http://www.corriere.it